Carlo Lanfossi SOMMARIO: Prefazione (di Davide Daolmi) – Abbreviazioni e sigle – 1. Prologo - 2. Il mito di Elisabetta I e il conte di Essex - 3. El conde de Sex di Antonio Coello e le altre riscritture del mito - 4. Le fonti italiane della Floridea - 5. La Floridea e la sua costruzione drammaturgica - 6. L'autore: il conte Teodoro Barbò - 7. Epilogo - Appendice: Diegesi della Floridea - 1. Milano 1670: la regina in cantiere - 2. Novara 1674: due intermezzi adespoti - 3. Reggio Emilia 1677: arie a noleggio - 4. Bologna 1677, Venezia 1678 e Londra 1705: L'Arsinoe, ossia una Floridea "pirata" - 5. Firenze 1678 e Livorno 1679: un libretto per due città - 6. Venezia 1688: una Floridea politica - 7. Siena 1698 e Ancona 1722: due opere, un solo cantante - 1. Chi ha scritto la musica della Floridea? - 2. I tre compositori: Rossi, Busca, Agostini - 3. Un laboratorio drammaturgico: le Introduzioni I e II - 4. «Vaghi fiori»: un'errata attribuzione ad Antonio Cesti – Un'ipotesi di schema di derivazione - Criteri editoriali - La regina Floridea: Atto primo - Atto secondo - Atto terzo - I testimoni a stampa – Descrizione - Criteri editoriali - Atto primo - Atto secondo - Atto terzo - – Riferimenti bibliografici – Indice dei nomi – Indice delle opere musicali.Il mito letterario delle vicende amorose della regina Elisabetta I e del Conte di Essex, giustiziato nel 1601, rivive nel dramma per musica La regina Floridea (Milano, 1670), uno tra i pochissimi esempi superstiti di partiture del teatro d’opera milanese seicentesco. La prima trasposizione drammatica degli intrighi reali inglesi si deve al commediografo Antonio Coello, il cui Conde de Sex (Madrid, 1633) fu oggetto di rielaborazione in area italiana grazie a tre canovacci della Commedia dell’Arte e al dramma La regina statista di Nicolò Biancolelli (Bologna, 1668). Questo sostrato letterario è alla base del libretto della Regina Floridea, il cui autore, finora ignoto, è qui identificato in Teodoro Barbò (un militare di origini spagnole con la passione per la scrittura), mentre gli autori delle musiche sono Francesco Rossi, Ludovico Busca e Pietro Simone Agostini. L’individuazione di almeno sette riprese in diversi teatri italiani fino al 1722 (oltre ad Arsinoe di Tommaso Stanzani, libretto da cui è tratta la prima opera in stile italiano a Londra, Arsinoe Queen of Cyprus, 1705) testimonia una duratura fortuna del dramma e pone le basi per una riconsiderazione del pregiudizio storiografico che vede nella Milano spagnola un centro operistico dipendente da Venezia. L’edizione critica del libretto e della partitura (conservata in testimone unico presso la Biblioteca Comunale di Como, ms. 3.4.24) è preceduta da un’ampia sezione storico-introduttiva sulla tradizione del soggetto e sulla sua rielaborazione in forma di libretto; fa seguito un’indagine su tutti gli allestimenti rintracciati della Regina Floridea fra il 1670 e il 1722. Carlo Lanfossi (Milano, 1983), diplomato al Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Milano, ha conseguito la laurea magistrale in Musicologia e Beni Musicali presso l’Università degli Studi di Milano; attualmente è dottorando di ricerca presso la Facoltà di Musicologia dell’Università degli Studi di Pavia con un progetto sul teatro d’opera milanese nella seconda metà del XVII secolo.
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