Quando "Perfetto" non è Abbastanza Collana: «Psicologicamente. Collana dei Dipartimenti di Psicologia - Sapienza Università di Roma» - 4
SOMMARIO: 1.1. Introduzione: sviluppo e inquadramento del costrutto - 1.2. Concezioni unidimensionali e multidimensionali del perfezionismo - 1.3. Contributi recenti e considerazioni conclusive - 1.4. Riferimenti bibliografici. 2.1. Introduzione - 2.2. Perfezionismo e storia di apprendimento - 2.3. Perfezionismo D.O.C.? - 2.4. Aspetti neurobiologici e genetici del disturbo ossessivo-compulsivo - 2.4.1. Ipotesi serotoninergica - 2.4.2. Ipotesi dopamino-serotoninergica - 2.4.3. Ipotesi eziopatogenetica strutturale - 2.4.4. Genetica del DOC - 2.4.5. Genetica del sistema serotoninergico - 2.4.6. Genetica del sistema dopaminergico - 2.4.7. Altri geni coinvolti nel metabolismo dei neurotrasmettitori - 2.5. Conclusioni - 2.6. Riferimenti bibliografici 3.1 - Il disturbo ossessivo compulsivo - 3.2. Domini cognitivi del disturbo ossessivo-compulsivo - 3.3. Perfezionismo e disturbo ossessivo-compulsivo - 3.4. Perfezionismo, Not-Just-Right-Experiences e disturbo ossessivo-compulsivo - 3.5. La ricerca - 3.5.1. Studio 1: Partecipanti. Questionari. Analisi dei dati. Risultati - 3.5.2. Studio 2: Partecipanti. Metodo. Risultati - 3.5.3. Studio 3: Partecipanti. Questionari. Analisi statistiche. Risultati - 3.6. Conclusioni - 3.7. Riferimenti bibliografici 4.1. Introduzione - 4.2. Il DOC secondo la prospettiva cognitivista - 4.3. L’influenza del timore di colpa sul DOC: prove cliniche, empiriche e sperimentali - 4.4. La Not-Just-Right-Experience - 4.4.1. Evidenze cliniche e teorie sulla NJRE - 4.5. La ricerca - 4.5.1. Metodo. Partecipanti. Materiali e Procedura - 4.5.2. Risultati: Efficacia dell’induzione dello stato emotivo. Relazioni tra la NJRE e le caratteristiche del DOC. Relazioni tra la Colpa di Tratto e le caratteristiche del DOC - 4.6. Conclusioni - 4.7. Riferimenti bibliografici 5.1. Inquadramento del costrutto - 5.2. Evidenze aneddotiche della relazione tra perfezionismo e hoarding - 5.3. Gli studi condotti con campioni non clinici - 5.4. Studi su campioni di pazienti con disturbo ossessivo compulsivo - 5.5. Studi su campioni con hoarding compulsivo - 5.6. Conclusioni - 5.7. Riferimenti bibliografici 6.1. Introduzione - 6.2. Il ruolo delle dimensioni del perfezionismo nella depressione valutato attraverso la Multidimensional Perfectionistic Scale di Frost e collaboratori (1990) - 6.3. Il ruolo delle dimensioni del perfezionismo nella depressione valutato attraverso la Multidimensional Perfectionistic Scale di Hewitt e Flett (1991a) - 6.4. Confronti fra gli studi condotti con strumenti differenti - 6.5. Il ruolo del criticismo nella relazione tra perfezionismo e depressione - 6.6. Il ruolo della riuminazione nella relazione tra perfezionismo e depressione - 6.7. Il ruolo di altri possibili mediatori o modulatori della relazione tra perfezionismo e depressione: eventi di vita stressanti, autostima, solitudine e regolazione delle emozioni - 6.8. Conclusioni - 6.9. Riferimenti bibliografici 7.1. L’insonnia - 7.2. Il ruolo del perfezionismo nell’eziologia dell’insonnia - 7.3. Studi sulla relazione tra perfezionismo e insonnia - 7.4. La relazione fra perfezionismo, insonnia e depressione: un contributo empirico - 7.4.1. Obiettivi dello studio - 7.4.2. Metodo: Partecipanti e procedura. Strumenti. Analisi dei dati - 7.4.3. Risultati - 7.5. Discussione e conclusioni - 6.6. Riferimenti bibliografici 8.1. Introduzione - 8.2. Il perfezionismo nei DA: studi trasversali su popolazioni cliniche - 8.3. Il perfezionismo nei DA: studi trasversali e longitudinali su popolazioni non cliniche - 8.4. Il ruolo del perfezionismo: fattore di rischio generale o specifico? - 8.5. Il ruolo del perfezionismo: fattore di rischio, fattore di mantenimento o fattore di promozione di comorbilità e di ostacolo al trattamento? - 8.6. Il ruolo del perfezionismo: interazione con altre caratteristiche personali. Un contributo empirico - 8.7. La ricerca - 8.7.1. Metodo: Partecipanti. Strumenti. Procedura. Analisi dei dati - 8.7.2. Risultati: Analisi descrittive. Esame delle relazioni fra sintomatologia dei DA e perfezionismo. Esame delle relazioni fra sintomatologia dei DA e impulsività. Qual è il ruolo del perfezionismo e dell’impulsività nel predire la sintomatologia dei DA? - 8.7. Discussione e conclusioni - 8.9. Riferimenti bibliografici 9.1. Introduzione - 9.2. Radici evolutive del perfezionismo: il criticismo percepito - 9.3. Trattamento cognitivo del perfezionismo - 9.4. Riferimenti bibliografici 10.1. Introduzione – 10.2. Evidenze che dimostrano che, se trattato, il perfezionismo clinico si riduce – 10.3. Processi su cui si basa il cambiamento - 10.4. Il trattamento del perfezionismo clinico produce cambiamenti sulla psicopatologia associata? - 10.5. Il perfezionismo clinico, se non trattato, influisce sull’efficacia del trattamento del disturbo cui è associato? 10.6. Conclusione - 10.7. Riferimenti bibliografici — NOTE SUGLI AUTORI.Il perfezionismo è una caratteristica personale che si manifesta attraverso svariati comportamenti, credenze, stati d’animo, modi di affrontare la vita. Fra queste: l’adozione di standard più elevati di quelli della maggior parte delle altre persone; la presenza di idee rigide, che indicano il giusto comportamento da mettere in atto e la giusta punizione per il fallimento; il bisogno di controllare l’incertezza con conseguenti forti dubbi su quale sia l’azione giusta da compiere, quale sia il modo giusto di eseguire un compito, quale sia il giusto comportamento da tenere in ogni circostanza, ecc. Ma queste non sono le uniche manifestazioni, dal momento che il perfezionismo riguarda aspetti dell’esperienza cognitiva, sensoriale, affettiva, normativa, relazionale e sociale. Infatti, all’idea che il perfezionismo fosse unidimensionale si è sostituita, nel tempo, l’idea che più dimensioni identifichino il costrutto e che tutte possano essere ricondotte a due dimensioni sovra-ordinate: la dimensione del perfezionismo negativo (nel linguaggio anglosassone definita Maladaptive Evaluative Concern) e la dimensione del perfezionismo positivo (nel linguaggio anglosassone definita Positive Striving). Il perfezionismo non è, di per sé un disturbo o una condizione clinica, ma una caratteristica personale che interessa lo psicologo clinico in quanto agisce come fattore di rischio psicopatologico o come fattore di mantenimento comune per molte forme di disagio. Nel tentativo di fare il “punto della situazione” riguardo il ruolo di questa caratteristica personale come fattore di rischio per il disagio mentale, circa due anni fa’ abbiamo organizzato un convegno cui hanno partecipato i ricercatori italiani che si occupano o si sono occupati di perfezionismo e uno dei più noti ricercatori internazionali, Randy Frost. In quella occasione sono stati discussi i principali temi e i problemi a cui cercano di rispondere i contributi raccolti in questo volume. Nel complesso, la maggior parte dei contributi evidenzia che il perfezionismo clinico sembra agire ora come fattore di rischio, ora come fattore di mantenimento ora come fattore di promozione di comorbilità e di ostacolo al cambiamento, benché, salvo alcune eccezioni, la sua influenza si eserciti in modo aspecifico, tanto da poter essere indicato come un fattore generale di vulnerabilità psicopatologica. Su questo tema, comunque, sono necessari ulteriori studi e specialmente studi longitudinali, ad oggi scarsi, capaci di evidenziare in modo chiaro come il perfezionismo agisca nel promuovere lo sviluppo di uno o più disturbi mentali o nel mantenerli. Sembra evidente, inoltre, che l’interazione con altri fattori di rischio possa determinare esiti differenti. Infine il volume affronta anche il tema della modificabilità di questo tratto e delle conseguenze del trattamento del perfezionismo sui disturbi ad esso associati. I risultati degli studi esaminati, benché ad oggi sporadici e poco sistematici, evidenziano non solo che il perfezionismo può essere ridotto attraverso interventi mirati a questo scopo ma anche che trattare direttamente il perfezionismo clinico sembra produrre effetti positivi anche sulla sintomatologia associata.
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