Enrico Lucca – Università degli Studi di
Milano Collana: «Il Filarete. Pubblicazioni della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano» 274 SOMMARIO: Premessa 1. Le origini di uno scrittore – 2. «La mia lingua materna è una lingua straniera» – 3. L’iniziale rifiuto dell’ebraismo – 4. Prime esperienze letterarie – 5. Max Jacob e i surrealisti – 6. Je bâtis ma demeure 1. Genesi dell’esilio francese – 2. «L’esilio nell’esilio» e la Shoah – 3. Être Juif di Blanchot – 4. Le devenir-juif e l’ebreo come metafora – 5. Lévinas e Jabès – 6. Ebreo e scrittore 1. La leggibilità del libro – 2. Molteplicità dei generi – 3. L’opposizione al romanzo – 4. Inclassificabilità e pluralità del testo 1. Citazioni, autocitazioni, pseudocitazioni – 2. Un’interrogazione senza limiti – 3. Poetica del frammento 1. L’autore: un’assenza necessaria – 2. La centralità dell’atto di lettura – 3. Una poetica dell’opera aperta – 4. Jabès e Mallarmé 1. Torah scritta e Torah orale – 2. «Una cosa ha detto Dio, due ne ho udite» – 3. Dialettica ed intertestualità – 4. Apertura e chiusura del libro – 5. Ermeneutica della lettura ebraica delle Scritture 1. «Fuoco nero su fuoco bianco» – 2. Il Libro, il libro e il racconto – 3. Auerbach e la narrativa biblica – 4. Figure dell’assenza – 5. L’esilio dello scrittore e l’esilio di Dio – 6. La mediazione della scrittura ebraica – 7. «… nello spazio dell’interpretazione» — Riferimenti bibliografici.Edmond Jabès (Il Cairo, 1912 - Parigi, 1991) è una figura assai singolare nel panorama della letteratura novecentesca. Poeta ebreoegiziano in esilio a Parigi, i suoi libri sfidano ogni tentativo di classificazione, rompendo con ogni distinzione di genere e costituendo un vero e proprio rompicapo ermeneutico. Per la loro peculiarità, a partire dagli anni Sessanta questi testi hanno destato sempre maggiore interesse, emergendo come protagonisti nel contesto dell’incontro tra filosofia e pensiero ebraico che ha segnato parte della riflessione francese del secondo Novecento. Al centro di questo libro sta il contributo che l’opera di Jabès offre per un’analisi che voglia comprendere la triplice relazione tra testo, autore e lettore. Tenendo come sfondo il tema dell’interpretazione, vengono enucleati anche altri importanti risvolti filosofici come il rapporto tra scrittura ed estraneità, la questione dell’alterità, l’interrogazione sull’identità ebraica e il legame, assai intricato, tra l’ermeneutica di Jabès e l’esegesi ebraica delle Scritture. Enrico Lucca (Como, 1983) ha studiato a Milano, Modena, Chicago e Gerusalemme. Attualmente è dottorando in Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano, dove collabora con la cattedra di Filosofia della religione. Ha pubblicato articoli su Edmond Jabès, Stéphane Mosès e Gershom Scholem.
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