Alfonso D'Agostino – Università degli Studi di Milano Serena Lunardi – Université de Genève Il Fabliau della Vedova Consolata
SOMMARIO: Préface-Prefazione di Olivier Collet — Preambolo — Studio introduttivo — 1. Da Efeso alle Fiandre: 1.1. Premessa – 1.2. La vedova consolata di Esopo – 1.3. La Matrona di Petronio – 1.4. La mulier di Fedro – 1.5. La tradizione latina medievale – 1.6. Altre tradizioni medievali – 1.7. Il fabliau della Vedova consolata — 2. Questioni filologiche: 2.1. La tradizione manoscritta – 2.2. Le precedenti edizioni – 2.3. Classificazione dei testimoni — 3. L a lingua e la versificazione: 3.1. La lingua dell’originale – 3.2. La lingua dei copisti – 3.3. La versificazione — Testo, versione e note — Testo critico e versione metrica —Apparato critico — Note di commento — Glossario — Rimario — Bibliografia —Tavole — Appendice. L’anonimo fabliau duecentesco della Vedova consolata («Colei che si fece possedere sulla tomba del marito») rappresenta una deviazione originale nella secolare storia della ricezione del motivo della «Matrona d’Efeso», fabula “milesia” che dà le sue prime prove in Petronio (Satyricon) e in Fedro (Fabulae) e arriva ai giorni nostri passando attraverso un infinito numero di variazioni, occidentali e orientali, interessate al personaggio inquietante della “vedova”: tra i nomi di maggior spicco basti pensare a Marie de France, Chaucer, La Fontaine, Brantôme, Lessing, Cechov, D’Annunzio, Cocteau. Il fabliau, solo in apparenza una galéjade pruriginosa atta a strappare una risata, è in realtà un sapiente congegno che gioca abilmente con lo strumentario della parodia letteraria per abbozzare un chiaroscuro morale proteso ben oltre la pura misoginia. La riscrittura mantiene, della “milesia” petroniana (conosciuta probabilmente attraverso il Policraticus di Giovanni di Salisbury), un impianto di tipo teatrale e pesca abilmente in un bacino di testi, mediolatini e francesi, straordinariamente ampio (dal Liber septem sapientum a Chrétien de Troyes), incrociando anche varî generi o modalità narrative (la fabula, la pastorella, il gab). Il libro offre una nuova edizione critica del testo, accompagnata da una versione metrica in italiano; uno studio introduttivo, che approfondisce la storia del motivo dalla letteratura classica al XIII secolo, valorizza le trame parodiche del testo, esamina con attenzione la trasmissione manoscritta e gli aspetti linguistici; note di commento, un glossario e il rimario. Alfonso D’Agostino insegna Filologia romanza e Filologia italiana nell’Università degli Studi di Milano; l’ultimo libro pubblicato per la Collana BFLR è Breve histroria da la lengua española, 2013. Serena Lunardi, dottore di ricerca in Filologia romanza, è borsista post-doc presso l’Université de Genève, dove collabora a un progetto internazionale sui recueils di fabliaux. Ha al suo attivo varie pubblicazioni, oltre che sul genere fabliolistico, sulla fortuna italiana della Consolatio Philosophiae di Boezio.
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