Domenico Pantone – Università di
Bologna VOLUME ESAURITO - DISPONIBILE LA VERSIONE ePUB
SOMMARIO: Premessa – Nota al testo – - 1.1. L’appello al lettore - 1.2. La performanza - 1.3. Didattica e metadidattica: il maestro Benvenuto - 1.4. Didattica e metadidattica: l’allievo Serravalle - 1.5. Lector e recollector – - 2.1. La «malapianta» capetingia tra Dante e Benvenuto - 2.2. «Opus vere gallicum»: la polemica culturale - 2.3. Barbari e romani nel Trecento: Parigi, Bologna, Avignone, Italia - 2.4. Vexatae quaestiones trecentesche: una rinnovata – indipendenza - 2.5. Vexatae quaestiones trecentesche: l’apologia della Commedia - 2.6. Necessitas poetica e morale della fictio dantesca – - 3.1. Petrarca, Boccaccio, Benvenuto: il sogno della madre di Dante incinta - 3.2. Il «bello stilo»: Dante vs Virgilio - 3.3. Perché il volgare? - 3.4. La comparatio - 3.5. L’iter per materiam - 3.6. «Declarare», «aperire», «manifestare» – Indice dei nomi.Del celebre Comentum di Benvenuto da Imola, la più studiata e ammirata impresa esegetica del dantismo trecentesco, sono note tre redazioni: gli appunti dei suoi due corsi sulla Commedia, tenuti a Bologna e a Ferrara nel 1375-1376, e la versione finale, composta tra il 1379 e il 1383. Attraverso l’analisi comparativa di tale prezioso patrimonio redazionale, il Comentum benvenutiano viene riletto in modo dinamico, come opera in fieri e specchio eloquente di uno straordinario laboratorio dantesco, sullo sfondo della cultura ermeneutica e didascalica coeva. Nel passaggio dalle lecturae al Comentum, Benvenuto affina il metodo esegetico, mediante la riformulazione dell’esperienza didattica e il recupero dell’atmosfera ‘performante’ delle lezioni viva voce; tanto da ricreare, e quasi riflettere, la natura pedagogica della stessa Commedia. Non diversamente, Benvenuto sembra ripensare le basi ideologiche e poetologiche del suo dantismo; quale brillante allievo dell’umanesimo latino di Petrarca e Boccaccio, pur accogliendone alcune delle più ardite conquiste culturali, nel corso delle revisioni del commento ne prende progressivamente le distanze attraverso sottili scarti emulativi, a beneficio della sua sempre più convinta apologia della poesia volgare dantesca, essotericamente votata a un ideale di evidenza rappresentativa e di persuasiva intellegibilità. Domenico Pantone, dottore di ricerca in Italianistica presso l’Università di Bologna, insegna lettere e latino nei Licei. Oltre che di Dante e della tradizione esegetica della Commedia (su cui ha pubblicato alcuni contributi dal 2010 in poi), si interessa di letteratura ottocentesca dell’età risorgimentale; attualmente sta curando l’edizione del Carteggio Vieusseux-Savini. È redattore degli «Studi e problemi di critica testuale», nonché del «Bollettino dantesco. Per il settimo centenario».
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