Mariantonietta Acocella Collana: «LED Bibliotheca» Entro il complesso fenomeno costituito dalla riscoperta umanistica di Luciano di Samosata e dal conseguente sviluppo del “lucianesimo”, esteso in Europa fino al XIX secolo, ha un rilievo particolare il corpus ferrarese di volgarizzamenti attestati dal ms. Vaticano Chigiano L.VI.215, eseguiti per Ercole I d’Este poco prima del 1480, perlopiù direttamente dal greco, contrariamente alla prassi umanistica di volgarizzare i testi greci su precedenti traduzioni in latino. Pubblicato nel 1525 a Venezia da Niccolò Zoppino, stampatore di origine ferrarese e divulgatore della nuova letteratura in volgare, il corpus ebbe almeno sette ristampe fino al 1551. Nella silloge lucianea in volgare si distinguono a loro volta le Storie vere – che in realtà sono la gustosa parodia di un intero genere letterario, i racconti di viaggi in terre lontane pieni di mirabilia spacciati come veri –, in cui Luciano si fa protagonista di peripezie inverosimili in mondi “altri”, persino la Luna e il ventre di un’enorme Balena, fra portenti etnografici, zoologici e botanici, avventure “odissiache” e guerre stellari. La versione testimoniata dal manoscritto, col titolo La vera historia, si è però rivelata sovrapponibile solo nella parte finale a quella dell’edizione a stampa, intitolata Le vere narrazioni. L’una è condotta sul greco, l’altra sulla versione latina De veris narrationibus, secondo la rielaborazione pubblicata anonima da Benedetto Bordon nel Luciano latino del 1494 (la traduzione originale risale al 1439-43 ca. ed è di Lilio Tifernate). Dopo una ricognizione della fortuna del Samosatense fra ’400 e ’500, dalle numerosissime traduzioni latine dei suoi opuscoli alla diffusione di temi e forme lucianee in campo letterario, teatrale e figurativo, alla storia delle varie redazioni del De veris narrationibus in latino, si offre qui l’edizione critica e commentata dei due volgarizzamenti, con l’analisi dei diversi criteri di traduzione, proponendo la paternità del medico umanista Niccolò Leoniceno per il primo e lasciando anonimo il secondo. SOMMARIO: I.1 I due volgarizzamenti delle Storie vere: La vera historia e Le vere narrazioni - I.2 Dal «lucianesimo» a Luciano (e ritorno) - I.3 Le versioni latine quattrocentesche - I.4 I primi volgarizzamenti - I.5 Problemi operativi II.1 Il ms. Vaticano Chigiano L.VI.215 e l’editio princeps del 1525 - II.2 Il ms. Vaticano Chigiano L.VI.215 (Chig): descrizione esterna - II.3 Datazione del manoscritto e dei volgarizzamenti - II.4 Descrizione interna - II.5 La princeps del 1525 (Zop): descrizione - II.6 Le edizioni successive (descriptae) - II.7 Tavola comparativa dei testi presenti in Chig e Zop III.1 Le Verae narrationes - III.2 Testimoni delle Verae narrationes del Quattrocento e del primo quarto del Cinquecento - III.3 Attribuzione delle Verae narrationes a Lilio Tifernate - III.4 Diverse redazioni delle Verae narrationes e dedicatari della versione - III.5 Rapporti fra i testimoni latini - III.6 L’edizione Bordon (1494) - III.7 La vera historia e Le vere narrazioni sono tradotte dal greco o dal latino? IV.1 La tradizione testuale di Luciano. Testimoni e sigle - IV.2 Risultati della collazione V.1 La vera historia - V.2 Le vere narrazioni - V.3 Valutazione e ipotesi di attribuzione dei volgarizzamenti VI.1 Rapporti fra i testimoni - VI.2 La vera historia: elenco e discussione degli errori dei testimoni (Chig e Zop) - VI.3 Le vere narrazioni (I – II 25): elenco e discussione degli errori di Zop La vera historia -Le vere narrazioniMariantonietta Acocella ha conseguito il Dottorato in Lettere all’Università di Losanna e insegna al Liceo di Lugano 1. Oltre ad alcuni contributi critici sulla letteratura del Quattro-Cinquecento, ha pubblicato il volume L’asino d’oro nel Rinascimento. Dai volgarizzamenti alle raffigurazioni pittoriche (2001) ed ha curato l’edizione critica del Timone di Matteo Maria Boiardo (2009).
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