Enrico Garavelli - University of Helsinki Collana «Palinsesti. Studi e Testi di Letteratura Italiana» 14
SOMMARIO: Premessa — 1. Quattro lettere di Carlo Denina a Ludwig Heinrich von Nicolay — 2. Rosimunda 1801 — 3. I primordi della filologia italiana in Finlandia nei carteggi di W. Söderhjelm, A. Långfors e O.J. Tuulio (Tallgren) — 4. I corrispondenti finlandesi di Giulio Bertoni — 5. Werner Söderhjelm, Guido Mazzoni e la monografia su Francesco Maria Molza — 6. Due lettere di Emil Zilliacus a Domenico Comparetti — 7. Un postillato di Oiva Johannes Tuulio — 8. Dante in Finlandia tra Otto- e Novecento — 9. Mario Alessandrini, Tyyni Tuulio e i Fedeli d’Amore — 10. Ernesto Giacomo Parodi, Oiva Johannes Tuulio e la rima siciliana — 11. Il carteggio tra Arthur Långfors e Gianfranco Contini — 12. Ricordo di Giorgio Colussi — Indice dei nomi. I dodici capitoli del presente volume inquadrano un percorso che inizia alla fine del Settecento con lo ‘spiemontizzato’ Carlo Denina e le sue relazioni epistolari con un alto dignitario degli zar, e prosegue con la ricostruzione delle vicende della prima traduzione in finnico di un testo letterario italiano (1801). Al fronte delle traduzioni rimanda in gran parte la fortuna otto-novecentesca di Dante, della quale si cerca però di delineare anche il lato esegetico e latamente culturale. Una particolare attenzione viene prestata alle relazioni scientifiche e accademiche intercorse tra la Finlandia e gli ambienti dell’italianistica europea nel Novecento: tappe fondamentali risultano la fondazione all’università di Helsinki prima di una cattedra di filologia romanza e germanica (1898), poi di una cattedra autonoma di filologia romanza (1908) e infine la nascita di un lettorato di italiano (1933). Attraverso lo studio incrociato delle corrispondenze superstiti dei grandi filologi romanzi finlandesi del primo Novecento, dei loro postillati conservati nelle biblioteche di Helsinki o in collezioni private, della rete di recensioni e suggerimenti di lettura intrecciata con alcuni grandi nomi della filologia italiana del XX secolo (Giulio Bertoni, Guido Mazzoni, Ernesto Giacomo Parodi, Gianfranco Contini), si mettono a fuoco i punti di interesse più costanti nel tempo dell’italianistica accademica finlandese: Dante, il Rinascimento (Molza, Bandello), la poesia della Scuola siciliana, la linguistica storica e comparata. Un forte orientamento filologico, letterario e storico-linguistico che le cosiddette riforme del 2016 sembrano avere almeno provvisoriamente rinnegato. Enrico Garavelli, dottore di ricerca e libero docente, è professore associato di Filologia italiana all’Università di Helsinki. I suoi interessi di ricerca vertono particolarmente su letteratura del Cinquecento e del Primo Ottocento, storia del dissenso religioso e scritture epistolari. Ha allestito edizioni critiche (si ricordano solo quelle dei Nicodemiana di Calvino tradotti da L. Domenichi, 2004, e di Lettere. Rime. Carmina di L. Castelvetro, 2015), pubblicato numerosi contributi su autori e problemi dal Cinque- al primo Novecento e curato raccolte di saggi e atti di convegni (Dal manoscritto al Web. Atti del XII Congresso SILFI, 2014). Socio ordinario dell’Accademia finlandese di Scienze e Lettere, è membro del direttivo della comunità scientifica CoCoLaC ed è affiliato ai gruppi di ricerca internazionali Cinquecento plurale e Carteggi.
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