Marcella Balestri Fumagalli – Università degli Studi di Milano Riflessioni sulla "Lex Voconia" Collana «Studi e Ricerche» SOMMARIO: - - L'iniquissima lex nell'oscurità delle fonti - Dalle Considérations all'Esprit des lois: la funzione esemplare della storia e del diritto di Roma - Lo spirito del plebiscito in rapporto allo spirito del popolo, ai principi della costituzione quiritaria e all'ordine delle cose - Il significato e l'efficacia della riforma in rapporto alle esigenze del potere politico - Cenni di conclu¬sione - Gaio e l'origine giurisprudenziale di una discriminazio¬ne non pia - I brevi accenni all'attività creativa della media iurisprudentia contenuti nelle Istituzioni im¬periali e nella Parafrasi di Teofilo - La riforma giustinianea tra ius antiquum, posteritas e novissimum ius (C. 6.58.14) - Il discusso riferimento ad una Voconiana ratio nelle Pauli Sententiae e nella Collatio - La lex Voconia nell'interpretazione dei prudentes. - La paradossale attualità del plebiscito - L'incapacità successoria femminile e i principi del diritto di ragione - Il significato politico delle limitazioni alla capacità successoria della donna: il rapporto tra potere e ricchezza - L'alleanza tra Quinto Voconio Saxa ed il vecchio censore - La storia del plebiscito e la riforma giustinianea: le vicende esemplari di una legge politica in contrasto con la natura.La lex Voconia, approvata dai concilia plebis nel 169 a.C., dopo il celebre discorso ‘persuasivo’ di Marco Porcio Catone, sancisce l’incapacità della donna - non importa se figlia, perfino unica figlia del de cuius - di essere istituita erede nel testamento di un cittadino, titolare di un patrimonio di almeno centomila sesterzi, registrato nella prima classe della costituzione serviana. Essa dispone inoltre che ogni legatario non possa ricevere da un classico più di quanto ottengano l’erede o, insieme, i coeredi. Il plebiscito, spesso compreso tra le leges sumptuariae, va ricondotto ad un disegno politico di grande respiro: conservare ed accrescere la consistenza patrimoniale delle familiae che governano la città, scosse, al termine della seconda guerra punica, dall’emersione di nuovi gruppi in grado di sovvertire equilibri consolidati, utilizzando per impadronirsi del potere agili ed ingenti ricchezze, ottenute con l’esercizio dei traffici e del commercio. Accolti con molta ostilità e delusi quasi contestualmente alla loro emanazione, i divieti di Voconio vengono meno al tempo di Augusto per esplicita deroga parziale e, poco dopo, per generale abrogazione tacita Marcella Balestri Fumagalli è professore associato di Storia del diritto romano nell'Università degli Studi di Milano, dove ha svolto per incarico anche i corsi di Istituzioni, di Esegesi delle fonti e di Diritto romano progredito.
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