Elena
Dagrada – Università di
Milano SOMMARIO: Introduzione alla seconda edizione Introduzione Nota sulle trascrizioni 1. Una data per cominciare - 2. Versioni e varianti - 3. Dai soggetti ai film - 4. «Perché tu sei diversa!…» - Trascrizioni 1. Irene, o dell'anticonformismo - 2. Versioni e varianti - 3. Il filologo e la storia - 4. La pesantezza e la Grazia - Trascrizioni 1. In famiglia a Santa Marinella - 2. Versioni e varianti - 3. Ladra di polli - Trascrizioni 1. Uomini drappeggiati e uomini cuciti - 2. Versioni e varianti - 3. Il paese del sole - 4. L'evidenza di una sferzata - Trascrizioni 1. In scena e sullo schermo - 2. Versioni e varianti - 3. Santa Ingrid al rogo - Trascrizioni 1. Ultimo atto - 2. Versioni e varianti - 3. Germania anno Dieci - 4. La confessione e il perdono - Trascrizioni — A mo' di conclusione — Postilla (2005) — DocumentiI film di Rossellini interpretati da Ingrid Bergman costituiscono un corpus omogeneo nella ricca filmografia rosselliniana. Attraverso un’ampia ricognizione dei materiali conservati presso archivi e cineteche, questo studio collaziona le numerose versioni reperite – alcune sconosciute – sondando le ragioni all’origine delle varianti e mettendo in luce la compattezza stilistica dell’intero corpus. Benché solitamente accomunati all’insegna di tematiche quali ‘spiritualità’ o ‘solitudine’ dalla critica del tempo (ma in parte anche da quella successiva), che spesso ha voluto cogliervi i segni di una riprovevole ‘involuzione’ e il tradimento del neorealismo, titoli come Stromboli, Europa ’51, Ingrid Bergman, Giovanna d’Arco al rogo e La paura appaiono oggi segnati da un’omogeneità più profonda, legata a una fase della sperimentazione rosselliniana in cui la possibilità di usare un’attrice come Ingrid Bergman in chiave antidivistica si rivela funzionale alla messa in scena della diversità che in quegli anni caratterizza sempre più lo stesso Rossellini. E appaiono segnati da un uso libero e spregiudicato del linguaggio cinematografico, che resiste alle manipolazioni più vistose vanificandone talvolta gli obiettivi. Un uso che avrebbe influenzato le Nouvelles Vagues a venire e che, lungi dal contenere le tracce di un’involuzione, avrebbe significato la nascita del cinema moderno. Elena Dagrada insegna Discipline cinematografiche presso l’Università degli Studi di Milano. Ha scritto vari libri, tra i quali Robert Siodmak (1987), International Bibliography on Early Cinema (1995), Woody Allen. Manhattan (1996), La rappresentazione dello sguardo nel cinema delle origini in Europa. Nascita della soggettiva (1998). Ha inoltre curato, fra l’altro, un numero di «CiNéMAS» dedicato a Limite(s) du montage (2002) e l’edizione italiana dei volumi di André Bazin dedicati a Orson Welles (2005). HANNO DETTO DELLA PRIMA EDIZIONE:
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