Beatrice Del Bo – Università degli Studi di
Milano 16 x 23,5 cm pagg. 480 - 2009 € 55,00 ISBN 978-88-7916-440-5 SOMMARIO: Abbreviazioni e sigle 1. Tema di ricerca e storiografia locale – 2. Fonti per lo studio del marchesato di Monferrato nel Quattrocento 1. Premesse – 2. L’aristocrazia feudale: un radicamento antico – 3. Cellule di organizzazione dello spazio politico: le comunità – 4. Il lessico delle distinzioni sociali – 5. Le stanze del potere – 6. L’uso pubblico dello spazio privato: le camere da letto dei principi – 7. La rappresentazione pubblica dei cortigiani, le loro residenze casalesi e il legame con le comunità d’origine - 1. Premesse – 2. «I gentiluomini erano fatti per servire i signori e i villani per servir gentiluomini»: estrazione sociale e carriere del personale domestico – 3. Il ruolo politico di primi camerieri e siniscalchi – 4. La parabola di un potente: ascesa e caduta di Pietro Tibaldeschi da Roma - 1. Premesse sul governo dello stato – 2. La cancelleria nel Trecento – 3. Una lunga evoluzione – 4. Cancellieri e segretari specializzati – 5. Una sede per la cancelleria e una per l’archivio – 6. Reclutamento, carriere e famiglie di cancellieri - 1. Premesse: da vassalli a consiglieri – 2. Le competenze di un organismo di governo – 3. La composizione del consiglio fra aristocratici e giuristi – 4. Dall’aristocrazia alla città: stirpi di consiglieri marchionali – 5. «Legum doctores» forestieri e aristocratici - 1. La giustizia in monferrato fra Tre e Quattrocento – 2. «ad utilitatem et comodum totius terre domini marchionis»: gli statuti dei Paleologi – 3. I vicari generali: professionisti e interpreti – 5. L’«équipe» di Enrichetto – 6. Cariche e feudi «pro remuneracione» – 7. Politica matrimoniale, radicamento casalese e origini astigiane – 8. Lo specchio dei legami nelle ultime volontà di Enrichetto Natta – 9. Un itinerario di rientro: secondino Natta da Casale ad Asti – 10. Sulle orme di Enrichetto: i discendenti del vicario - 1. Premesse trecentesche – 2. La camera nella promiscuità delle competenze – 3. «magistri intratarum»: dalla finanza al consiglio – 4. Nobili tesorieri – 5. Un nuovo officiale: il tesoriere generale delle entrate straordinarie Lionello di Occimiano – 6. Un «trait d’union» importante: il procuratore fiscale di Casale – 7. Le ragioni economiche del marchese: aristocrazia, corte e finanza in un principato feudale - 1. Intorno al marchese: matrimoni di cortigiani – 2. «Vi lo ricomendiamo»: vantaggi del servizio al marchese – 3. Il cuore del marchesato: un’antica aristocrazia di governo – 4. «Nobiles» e uomini nuovi di un principato feudale - — Riferimenti bibliografici — Indice dei nomi di persona — Indice dei nomi di luogo.Il marchesato di Monferrato del XV secolo è stato sinora trascurato dalla pur vivace produzione storiografica che indaga i principati italiani del Rinascimento. Sulla base di una ricchissima e inesplorata documentazione inedita si ricostruiscono qui l’evoluzione e le competenze degli incarichi domestici e degli offici centrali di governo di questo stato feudale. Il metodo prosopografico adottato ha consentito di individuare le caratteristiche sociali, personali e professionali dei circa trecento uomini al servizio dei marchesi Paleologi dal 1418 al 1483. L’identificazione di ‘continuità familiari’ nel servizio del principe, lo studio delle carriere e della loro durata e l’analisi delle modalità di reclutamento mettono in luce tendenze peculiari rispetto a quelle di altri stati italiani e di alcune compagini politiche europee. In particolare, si rilevano la robustezza del legame feudale, impiegato dai marchesi come strumento di governo e di promozione sociale, e la resistenza, nei più alti livelli della gerarchia domestica e amministrativa, di un nucleo di uomini dell’antica aristocrazia rurale indigena, legata ai Paleologi da remoti vincoli vassallatici. Tale egemonia sociale continuò a essere esercitata nonostante la metamorfosi dell’élite di governo verificatasi dalla metà del Quattrocento: talune importanti cariche furono occupate da forestieri di varia estrazione sociale, perlopiù dotati di competenze professionali specifiche, specie giuridiche. Resisi protagonisti di brillanti carriere in Monferrato, questi uomini ambivano a suggellare la loro ascesa sociale proprio con l’inserimento fra i ranghi della vassallità marchionale. Beatrice Del Bo (Milano, 1969), dottore di ricerca in Storia medievale, è titolare di un assegno di ricerca intitolato alla memoria di Ugo e Liliana Brivio presso il Dipartimento di Scienze della storia e della documentazione storica dell’Università degli Studi di Milano. È autrice di saggi di storia economica e sociale relativi a Milano e all’area subalpina, con particolare riferimento al basso Medioevo. Con Elisabetta Canobbio ha curato il volume «Beatissime pater». Documenti relativi alle diocesi del ducato di Milano. I «Registra supplicationum» di Pio II (1458-1464), Milano 2007.
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