Marianna Villa Moderni e antichi nel I libro del «Cortegiano» SOMMARIO: Premessa – – – 1. La nobiltą di nascita e la grazia (XIV-XVI) - 2. La disputa armilettere: il primato delle armi (XVII-XXVII) - 3. La «questione della lingua» (XXVIII-XXXIX) - 3.1. La struttura e il dibattito sugli arcaismi (p. 82) - 3.2. Storia del volgare - 3.3. Manuale di retorica - 3.4. Il problema dell'imitazione (p. 121) - 4. La superioritą delle lettere (XL-XLVI) - 5. Gli ultimi capitoli: musica e pittura (XLVII-LV) - Conclusione - Riferimenti bibliografici.Il Cortegiano costituisce un modello imprescindibile per la trattatistica di comportamento che tanta fortuna avrà nei decenni successivi e, in una prospettiva più ampia, tramite il progetto di un’arte del vivere, delinea una nuova figura di uomo moderno. D’altra parte, come testimonia la lunga e complessa elaborazione, l’opera affonda le sue radici nella realtà storico-politica e culturale del mondo delle corti dei primi decenni del XVI secolo, di cui riflette le crisi e le trasformazioni in atto entro un diverso assetto in Italia e in Europa. Castiglione si pone indubbiamente come uno dei protagonisti del processo rinascimentale di rifondazione della letteratura in volgare e, inserendosi nel solco della tradizione umanistica, recupera e rilegge le fonti latine e greche riattualizzandole secondo una prospettiva nuova e moderna. Il principio della varietas operante nel testo, con la segmentazione delle fonti e il loro riuso funzionale, sollecita un’analisi puntuale e uno scandaglio, che mettano a fuoco il fitto reticolo di interrelazioni tra le differenti auctoritates, suggestioni e riprese, nel complesso rapporto antichi-moderni. Ponendosi in tale direzione il volume svolge un nuovo e approfondito esame entro il primo libro dell’opera con lo scopo di ricostruire l’angolo visuale di Castiglione e indagare il formarsi di quelle categorie culturali che diventeranno centrali nel discorso cortigiano. Al tempo stesso il percorso dell’analisi, seguendo l’ordine di presentazione degli argomenti discussi, mette in evidenza aspetti di rilievo a livello strutturale, che gettano nuova luce sull’impianto del libro, rimasto sostanzialmente invariato dalla seconda redazione. Marianna Villa (Lecco, 1977) ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Storia della lingua e della letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Milano. Svolge ricerche nell’ambito della letteratura umanistico-rinascimentale, con particolare interesse per i modi di riuso delle fonti, antiche e moderne, e le relazioni intertestuali. È autrice di saggi su Leon Battista Alberti e Ludovico Ariosto.
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